News Primo piano — 20 marzo 2013
Proposta centrale idroelettrica tra Scontrone e Castel di Sangro, il WWF dice no

SCONTRONE – La società Nuova Energia S.P.A. richiede alla Regione Abruzzo, secondo quando pubblicato sul BURA (Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo) dello scorso 6 marzo, di captare ben 1500 litri d’acqua al secondo da fiume Sangro nei territori di Scontrone e Castel di Sangro per la creazione di una centrale idroelettrica capace di fornire poco meno di 400 Kw di corrente. Dopo la denuncia di Pietro Matta, presidente dell’Ass. Il Nibbio, la richiesta è stata pubblicizzata dal WWF che non prende bene la cosa, in quanto il tratto in questione ospita la lontra e numerose altre specie animali di grande interesse.

Chiunque può presentare osservazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione del BURA. Inoltre il prossimo 7 maggio è stata convocata una conferenza nella zona a cui sono invitati a partecipare tutti i cittadini e le associazioni interessate.

Secondo il WWF si devono salvaguardare tratti fluviali come questo, tra i pochi che ancora presentano una certa naturalità con piccoli corsi d’acqua incapaci di auto-depurarsi. Ben il 65% delle stazioni di monitoraggio esistenti nella Regione Abruzzo, non rispettano i requisiti qualitativi imposti dall’Unione Europea. A maggior ragione non possono essere autorizzati progetti che vanno nella direzione opposta alla riqualificazione ambientale, considerando la sottrazione di acqua dal fiume una delle delle principali cause della criticità in cui lo stesso si trova.

Il fiume Sangro già offre molto dal punto di vista energetico, con due dighe a Barrea e a Bomba che formano vastissimi laghi artificiali, senza considerare gli sbarramenti minori e quelli degli affluenti. Inoltre non mancano una moltitudine di piccole e grandi captazioni per le irrigazioni dei campi.

Nonostante tutto questo alcuni tratti, come quello in oggetto tra Scontrone e Castel di Sangro, ancora riescono a mantenere una buona qualità ambientale e si ha quindi l’obbligo di tutelarli. Già il 42% della produzione elettrica abruzzese deriva da fonti rinnovabili. È arrivato il momento di moltiplicare gli sforzi per ridurre i consumi migliorando l’efficienza e il risparmio.

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