BARREA – Il Gruppo Alpini di Barrea celebra 60 anni. Il 12 e 13 giugno saranno giornate speciali per le penne nere della ”perla del parco” intente a festeggiare il 60° anniversario della loro fondazione.
Costituitosi ufficialmente nel 1953, fino all 1947, era un circolo “Combattenti e Reduci di Guerra”. Dalla nascita fu intitolato in memoria del sottotenente “Tommaso Di Loreto”, medaglia d’oro al valore militare. Un ufficiale di complemento effettivo al 2° Reggimento Alpini – Battaglione Saluzzo-Divisione Cuneense. Morto sul fronte del Don (Russia) nel gennaio del 1943.
Dal 1986 gli alpini di Barrea posseggono una propria sede, ubicata in un prefabbricato in legno, donato ventiquattro anni fa dal Comune di Buia (UD).
Nel corso degli anni le attività svolte in paese da questi uomini “sempre in servizio” sono state unanimemente considerate di grande utilità sociale. Tra queste: le “giornate di lavoro” che consistono nella pulitura straordinaria di diverse zone del Comune; l’estemporanea assistenza agli anziani o all’ accompagnanento dei disabili. Senza soffermarsi sulla preziosa opera nei drammatici teatri delle emergenze di protezione civile.
Le radici, la storia a l’amore per gli alpini locali saranno sintetizzati nella grande manifestazione che avrà inizio alle 14.30 di Sabato 12 giugno con l’arrivo del vessillo A.N.A Sezione Abruzzi, accompagnato dalla banda musicale del gruppo alpini di Montaquila.
Il ricco programma prevede anche sfilate, momenti di raccolta per i caduti della prima guerra mondiale, celebrazioni religiose e occasioni di svago, come l’esibizione del “Coro Stella Alpina di Isola del Gran Sasso”.
Un evento da non perdere, dunque, non solo per il duro lavoro di molte persone che da mesi sono impegnate nell’organizzazione di ogni singolo dettaglio, ma per il significato simbolico che assume questa manifestazione a distanza di poco più di un anno dalla tragedia del 6 aprile, dove le penne nere hanno dato prova dei valori che li distinguono: solidarietà, coraggio, prontezza e alto senso del dovere.
Principi morali che hanno contribuito a plasmare il senso civico degli italiani sin dal 1872, moralità che hanno avvicinato gli alpini al cuore di tutti.
La loro grande forza è da ricercare nella capacità di rendere universali dei sentimenti che riguardano l’umanità intera, indipendentemente dall’appartenenza etnica o religiosa.
Rosssella Di Felice