News — 03 aprile 2013
Muore a seguito di un incidente e dona gli organi, gesto d’amore che continuerà a far vivere Nicola Teti

Purtroppo non ce l’ha fatta il povero Nicola Teti, ingegnere 62enne originario di Castel di Sangro, che lo scorso martedì mattina era finito fuori strada, ribaltandosi dopo essere stato colto da un improvviso malore. Era alla guida della sua Honda Civic percorrendo la Fondovalle Alento, nei pressi di Ripa Teatina, dove si era trasferito da qualche anno.

A seguito del sinistro stradale, caratterizzato da un impatto molto violento, Teti era stato trasportato dapprima all’Ospedale di Colle dell’Ara e successivamente presso il Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Pescara, atteso il suo quadro clinico molto grave e preoccupante a causa di un vasto ematoma alla testa che non ha permesso di eseguire operazioni chirurgiche di alcun genere.

Alle 7.30 di sabato mattina Teti è stato dichiarato clinicamente morto, così i familiari hanno dato assenso alla donazione degli organi. Dopo le sei ore di osservazione, atte ad accertare se in questo lasso di tempo i macchinari avessero registrato la ripresa dell’attività elettrica del cervello, svanita ogni speranza sono iniziate le pratiche per l’espianto degli organi.

“Nella disgrazia”, dicono i figli “siamo felici che papà salverà altre vite”. La morte di Nicola Teti, che lascia la moglie Loredana e i figli Davide e Alberto, il primo già direttore Sportivo del Castel di Sangro Calcio, il secondo giornalista, ha sconvolto amici e parenti ma anche la piccola comunità dell’Alto Sangro, dove Nicola era molto conosciuto, amato e stimato.

A testimonianza della sua nobiltà d’animo e quella dei suoi familiari, ai quali vanno le nostre più sentite e partecipate condoglianze, il nobile gesto di donare gli organi, di donare la vita al prossimo, a un fratello che ha bisogno, un gesto che permetterà al povero Nicola di rimanere vivo, un gesto di amore che non a caso è stato posto in essere proprio nel giorno di Pasqua e che deve spingerci ad una profonda riflessione, perché rievoca la cristianità e il senso della Pasqua e della resurrezione in tutta sua essenza. Un gesto per il quale ci viene dal profondo del cuore dire “Grazie Nicola”.

Nicola è stato salutato alle 16.00 nella Chiesa di San Giovanni Battista a Castel di Sangro.

P. M.

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