News Primo piano — 23 marzo 2013
Il capo della Polizia Antonio Manganelli e il suo dimostrato grande legame con l’Alto Sangro

CASTEL DI SANGRO – Abbiamo saputo della prematura dipartita del Prefetto Antonio Manganelli, 62 anni, Capo della Polizia di Stato dal 2007 , attraverso gli organi di stampa e di comunicazione, apprendendo da questi le sue grandi doti professionali e umane, constatando che tutti con unanime e sentito cordoglio lo hanno giudicato un uomo al servizio delle Istituzioni, valido servitore dello Stato, un vero democratico fedele allo stato di diritto.

Abbiamo appreso che nel corso della sua carriera, aveva collaborato con i Giudici Falcone e Borsellino. Manganelli, sempre gentile e cordiale, ricordava sempre che la giustizia doveva essere partecipata, che bisognava coinvolgere i giovani, le scuole, che le forze di polizia dovevano garantire “Libertà dalle Paure”. Ma c’è dell’altro, che non tutti sanno, Antonio Manganelli, come si firmava nelle sue lettere di auguri, puntualmente a Natale e Pasqua inviava ai ragazzi dell’ANFFAS di Castel di Sangro, anche quando la sua malattia ormai lo aveva portato a sofferenze continue.

Il legame tra il Capo della Polizia ed Elide Isabettini, presidente del Centro diurno ANFFAS di Castel di Sangro, alla quale il Capo della Polizia manifestava piena disponibilità della Polizia di Stato per qualsiasi iniziativa, nasce nel 2009 in occasione delle “partite del cuore” tra Nazionale Attori, Nazionale Cabarettisti e AssoCentauri della Polizia di Stato presieduta da Mario Barile, ideate da Pierluigi Monaco, Gianluca Sorrentino e Mario Barile della Polizia di Stato e realizzate insieme al vicesindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso, Franco Balzano, Michele Cenci e Domenico Caruso.

Manifestazioni stupende per le quali, come ricorda il Presidente AssoCentauri: “Il Capo della Polizia aveva espresso orgoglio infinito per le manifestazioni di solidarietà, così metteva sempre a disposizione, gratuitamente, tutto ciò che fosse a disposizione della Polizia di Stato. Lamborghini, Fanfara, Pullman Azzurro e tant’altro. Lui lo faceva sempre e dappertutto. Manganelli fu invitato a Castel di Sangro alla partita del cuore a favore dell’ANFFAS ma per impegni professionali non partecipò”.

Elide Isabettini, Presidente dell’ANFFAS, commenta emozionata: “Rimasi piacevolmente stupita, quando il Prefetto Manganelli mi inviò una lettera di auguri scritta di proprio pugno, nel corpo della quale oltre ad essere felice perchè i suoi dipendenti operassero per la solidarietà e il sociale, plaudì al nostro operato e al nostro impegno quotidiano a favore dei ragazzi diversamente abili, rimanendo a disposizione per qualunque iniziativa e firmandosi semplicemente Antonio Manganelli. Poi gli auguri a Pasqua e Natale con biglietti personalizzati dei nostri ragazzi, ai quali rispondeva puntualmente anche quando stava male. Un grande uomo, umile e sensibile e disponibile, ecco cosa era per noi Manganelli. La sua morte ci ha colpiti profondamente, abbiamo così deciso che la sua lettera la incorniceremo e la terremo esposta nel nostro centro con infinito orgoglio in ricordo di un uomo attento e presente dal quale molti dovrebbero prendere esempio”.

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