CASTEL DI SANGRO – Ci sarà anche Angelo Caruso, vice sindaco di Castel di Sangro, alla riunione che si terrà in Agnone venerdì prossimo dove si costituirà l’associazione “Majella madre”, sodalizio che rivendica il ricongiungimento all’Abruzzo dell’ alto vastese.

Il politico castellano parteciperà all’incontro pubblico con l’intento di testimoniare un’idea opposta: l’allargamento della provincia d’isernia con i centri dell’Alto Sangro. Volontà profondamente diverse, correlate però dal comune intento di garantire la sopravvivenza ai due territori di frontiera, destinati diversamente ad una eterna depressione.

Si parlerà di strategie territoriali, unione di comuni interregionali e relative fruizione di servizi.  Il tutto mentre c’è chi tenta di fuggire a gambe levate dal governo Iorio, e  chi, d’altro canto, pensa che quello di Chiodi non sia  tanto meglio del cugino molisano.

Cosa si cela dietro questa grande voglia di secesssione?

Per il momento una cosa è certa: entrambi le realtà sono accomunate dalle identiche  disgrazie sanitarie.

A breve, infatti,  sia  a Castel di Sangro che in Agnone si assisterà  al depotenziamento dei rispettivi ospedali i quali si trasformeranno in strutture poliambulatoriali. Se è vero che “mal comune è mezzo gaudio, le cittadinanze dei due centri “sanniti” sembrano essere animati dalla stessa volontà di muoversi insieme e  non per protesta, come ancora pensa qualcuno. 

L’Aquila e Campobasso due centri di potere:  47 anni di errori comuni.

Appuntamento da tutto esaurito a dir poco frizzante,  dunque , nella cittadina alto molisana il 12 giugno.

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